Pensionamento

Riforma AVS: cosa devono sapere i futuri pensionati

Le donne andranno in pensione a 65 anni. Il "sì" alla riforma AVS avrà comunque un impatto significativo per tutti, uomini e donne, che vogliono andare in pensione anticipata o continuare a lavorare oltre l’età AVS ordinaria.

Michael Imbach
Responsabile VZ Ticino

Il Consiglio federale intende attuare le misure relative alla riforma AVS a partire dal 2024. Chi vuole prepararsi al proprio pensionamento in modo corretto dovrebbe conoscere sin da subito gli effetti della riforma.

Età di pensionamento delle donne

L’età di pensionamento ordinaria delle donne viene innalzata di un anno, passando da 64 a 65 anni. L’adeguamento avverrà in più tappe – ciascuna di tre mesi per anno. Il primo aumento sarà effettuato presumibilmente un anno dopo l'entrata in vigore della riforma – cioè nel 2025 – e le prime donne interessate dal provvedimento saranno quelle nate nel 1961. Le donne nate nel 1962 dovranno dunque lavorare sei mesi più a lungo prima di raggiungere l'età ordinaria di pensionamento; quelle nate nel 1963, nove mesi più a lunghe e quelle nate nel 1964 fino all'età di 65 anni. Pertanto, dal 2028, l’età di pensionamento ordinaria si uniforma per uomini e donne a 65 anni. 

Generazione di transizione

Le donne nate tra il 1961 e il 1969 appartengono alla generazione di transizione. Queste, per attutire gli effetti dell’imminente pensionamento che si allontana, vengono indennizzate. Possono tuttavia scegliere tra due opzioni.

1) Opzione Supplemento: le donne che lavorano fino alla nuova età di pensionamento ricevono un indennizzo in forma di supplemento vitalizio in aggiunta alla loro rendita AVS. L’entità dell'indennizzo è più sostanzioso per le donne che percepiscono un reddito modesto. Il supplemento mensile ammonta a massimo:

  • 160 franchi per redditi inferiori a 58’800 franchi (quattro volte la rendita individuale AVS minima)
  • 100 franchi per redditi compresi tra 58’801 e 73’500 franchi (cinque volte la rendita individuale AVS minima)
  • 50 franchi per redditi superiori a 73’501 franchi

Il supplemento integrale è destinato solo alle donne nate nel 1964 o 1965. L’indennizzo si riduce fino a zero per quelle nate dopo il 1970 (tabella).

2) Opzione Anticipo: le donne della generazione di transizione possono anche decidere di non accettare l’aumento dell’età pensionabile e optare per il pensionamento anticipato. Possono pertanto egualmente decidere di andare in pensione a 64 anni (o anche prima). A seguito di questa riscossione anticipata, le loro rendite saranno ridotte a vita. La riduzione sarà minore per i salari più bassi, maggiore per quelli più elevati (tabella).

Consiglio: la decisione sarà determinante a vita, con effetti significativi sulla situazione economica successiva al pensionamento. Pertanto, le donne della generazione di transizione dovrebbero informarsi già sin d’ora sul loro pensionamento. Nella nuova scheda informativa gratuita concepita appositamente per le donne, VZ VermögensZentrum calcola a quanto ammonteranno concretamente le loro rendite.

 

Riscossione flessibile

La riforma AVS non comporta cambiamenti solo per le donne. Una novità importante che riguarda tutti – vale a dire uomini e donne – è questa: sarà possibile percepire la prima rendita in modo flessibile tra i 63 e i 70 anni (le donne della generazione di transizione, già dai 62 anni). Inoltre, sarà possibile percepire in un primo tempo solo una parte della rendita (dal 20 all'80 per cento), rinviando la parte rimanente. Questo dovrebbe agevolare un passaggio graduale al pensionamento. 

Scheda informativa

Riforma AVS: cosa cambia per il suo pensionamento

Gli effetti della riforma sulle rendite e i cambiamenti per chi sceglie di andare in pensione prima o dopo la nuova età di pensionamento AVS.

Anticipando la riscossione della rendita di un anno, questa sarà certamente ridotta, ma presumibilmente solo del 4 percento (oggi: 6,8 percento). Il rinvio del pensionamento prevede un supplemento vitalizio presumibile del 4,3 percento (oggi: 5,2 percento). I tassi da applicare verranno stabiliti a tempo debito dal Consiglio federale – presumibilmente non prima dell'inizio del 2027. 

Lavorare dopo i 65 anni

Chi lavora oltre l’età ordinaria di pensionamento e guadagna più di 1400 franchi al mese deve continuare a versare i contributi all’AVS. Oggi però, tali contributi non rendono la rendita più sostanziosa. La riforma rettifica tale incongruenza: in futuro, anche i contributi versati dopo l’età di 65 anni concorreranno all’aumento della rendita. Questo rende più appetibile lavorare oltre l’età ordinaria di pensionamento. Tuttavia, per chi percepisce già la rendita massima, non è contemplato alcun aumento.

Cassa pensioni

Tanti istituti previdenziali offrono già oggi, a titolo facoltativo, la possibilità di un pensionamento graduale. A seguito della riforma, tutte le casse pensioni sono obbligate ad autorizzarlo. Tale opzione sarà ora disciplinata in maniera giuridicamente vincolante. Sarà pertanto possibile ridurre il proprio grado occupazionale e aumentare la rendita almeno tre volte. Le casse pensioni possono decidere, a titolo facoltativo, di autorizzare più fasi. Tuttavia, chi sceglie il capitale o la combinazione tra rendita e capitale potrà suddividere la riscossione in massimo tre tappe.

Libero passaggio

Oggi è possibile rinviare il prelievo degli averi di libero passaggio fino a cinque anni – e ciò anche nel caso in cui non si sia più attivi. Tale regolamentazione consente di riscuotere i propri averi previdenziali a più riprese e di risparmiare così sulle imposte. In futuro, tale possibilità non esisterà più, in quanto il Consiglio federale ha in programma di circoscrivere la possibilità di rinvio solo alle persone che effettivamente continuano a lavorare dopo i 65 anni. Tuttavia, tale cambiamento non entrerà in vigore con decorrenza immediata. Il Consiglio federale ha previsto un periodo di transizione di cinque anni durante il quale è possibile rinviare la riscossione degli averi di libero passaggio anche se non si svolge un'attività lavorativa.

Pilastro 3a

Per le donne nate tra il 1961 e il 1964, l’età di pensionamento viene gradualmente innalzata a 65 anni. Esse possono dunque anticipare la riscossione degli averi 3a a 59 anni fino a fine 2023. Anche chi è nata nel 1964 continuerà ad avere la possibilità di riscuotere il pilastro 3a anticipatamente ancora a 59 anni. Dal 2024, per le nate nel 1964 sarà possibile anticipare la riscossione solo a 60 anni. Ciò comporterebbe lo svantaggio di non poter riscuotere l’avere in anticipo nei mesi precedenti il loro 60 compleanno. Per questo, le autorità non vogliono interrompere la possibilità di prelievo. Per le donne nate dal 1965 in avanti si applicano le misure della riforma: un prelievo anticipato è possibile solo dai 60 anni. 

La riforma ha effetti significativi per tutti i futuri pensionati. S’informi subito su ciò che questo comporta per il suo pensionamento. Ordini la scheda informativa gratuita. Per le donne della generazione di transizione è stata redatta una scheda informativa a parte. Ha domande? Si rivolga a un esperto VZ presso la succursale a lei più vicina.