Rendita AVS: le 10 domande più importanti
Cosa deve assolutamente sapere in merito alla rendita AVS? È auspicabile informarsi sulle questioni più significative quali l’ammontare della rendita, gli effetti di un pensionamento anticipato o posticipato, l’entità degli importi AVS in caso di prepensionamento e così via.

Raccomandare l’articolo
1. A quanto ammonta la mia rendita AVS?
La rendita individuale massima ammonta a 2450 franchi al mese, ovvero 29'400 franchi all'anno. Riceve la rendita massima chi, a partire dal 21esimo anno di età, ha versato contributi AVS ininterrottamente fino all’età di pensionamento ordinaria e ha percepito un reddito medio determinante pari a 88'200 franchi (si veda tabella). Qualora sia pari o inferiore a 14'700 franchi, sempre in assenza di lacune assicurative, viene versata ai rispettivi beneficiari la rendita minima, pari a 1225 franchi al mese.
Il reddito medio annuo determinante è composto dal reddito derivante da attività lucrativa, dagli accrediti per compiti educativi per i figli e dagli accrediti per compiti assistenziali per parenti stretti.
Il calcolo della rendita è complesso. È consigliabile richiederlo direttamente all’AVS. A partire dai 40 anni, una stima della rendita da parte dell'AVS è gratuita ogni cinque anni. Può richiederla con l'apposito modulo che trova qui oppure calcolarne l'importo autonomamente con il calcolatore online dell'AVS.
2. A quanto ammonta la rendita di coppia?
Le coppie che vivono in concubinato arrivano a percepire, insieme, fino a 4900 franchi al mese, a patto che entrambi abbiano diritto alla rendita massima. Le due rendite individuali di una coppia coniugata invece non possono, sommate, superare il 150 percento della rendita massima per persone singole.
Coniugi pensionati ricevono pertanto al massimo 3675 franchi al mese. Se la somma delle rendite individuali dei due coniugi supera l’importo massimo, le rendite vengono ridotte in proporzione.
La rendita del primo coniuge che va in pensione viene calcolata in base al suo reddito annuo medio e ai suoi accrediti. Al pensionamento del secondo coniuge, i redditi conseguiti durante gli anni di matrimonio vengono ripartiti. Ciò significa che vengono accreditati a entrambi per metà ciascuno.
Poiché i salari di uomini e donne sono spesso differenti, molti pensionati uomini percepiscono, fino al pensionamento della moglie, la rendita individuale massima. Di contro, le pensionate ricevono sovente, fino al pensionamento del marito, solo quella minima.
Coppie divorziate non ancora beneficiarie della rendita AVS dovrebbero richiedere la ripartizione (splitting) quanto prima, possibilmente immediatamente dopo il divorzio.
3. Posso colmare eventuali lacune contributive?
Per gli uomini è richiesta una durata di contribuzione senza interruzioni di 44 anni, per le donne di 43. La rendita viene ridotta proporzionalmente per ogni anno contributivo mancante. Le lacune si verificano, ad esempio, se non si è sempre lavorato in Svizzera o se durante gli studi non sono stati versati almeno i contributi AVS minimi – pari a 514 franchi l’anno.
I contributi AVS dovuti possono essere integrati entro cinque anni. Chi non rispetta tale scadenza non deve necessariamente temere lacune assicurative. Se si sono già versati contributi AVS prima del 21esimo anno di età, la cassa di compensazione colma le eventuali lacune con tali importi.
Per lacune verificatesi prima del 1979, si applica la seguente regola: dopo 20 anni di contribuzione viene condonato un anno contributivo, dopo 27 anni due e dopo 34 anni tre. All’occorrenza, vengono conteggiati come periodo di contribuzione anche i contributi AVS versati nell'anno del pensionamento.
Legga regolarmente i nostri consigli su AVS, cassa pensioni e 3° pilastro:
4. In caso di decesso, cosa succede alla rendita del coniuge superstite?
Se un coniuge muore, si ricalcola la rendita di vecchiaia destinata al coniuge superstite. Questo percepisce una rendita di vecchiaia al pari delle persone singole, ma con un supplemento di vedovanza del 20 percento – tuttavia massimo 2450 franchi al mese.
Le persone rimaste vedove che soddisfano contemporaneamente i requisiti per ottenenere una rendita per superstiti percepiscono la più elevata delle due rendite.
5. Cosa devo fare per ricevere la rendita a tempo debito?
La rendita AVS non viene assegnata automaticamente al raggiungimento dell’età ordinaria di pensionamento. È necessario fare domanda presso la cassa di compensazione AVS competente – sei mesi prima della data di pensionamento. In questo modo, la prima rendita sarà versata puntualmente.
6. Farsi versare la rendita AVS in anticipo conviene?
Si può percepire la rendita uno o al massimo due anni prima dell'età di pensionamento ordinaria: le donne a 62 anni, gli uomini a 63. Un prelievo anticipato di un anno comporta una riduzione della rendita del 6,8 percento, del 13,6 percento se l’anticipo è pari a due anni.
Perché un anticipo sia conveniente dal punto di vista finanziario dipende innanzitutto dall'aspettativa di vita. Cifre alla mano: una persona singola che decide di percepire la rendita a 63 anziché a 65 anni, deve fare i conti con una riduzione, a vita, del 13,6 percento della rendita stessa. Calcolando una rendita massima, percepisce quindi 25'400 anziché 29'400 franchi l’anno.
Se il pensionato in questione muore relativamente presto, ad esempio a 70 anni, la scelta del pensionamento anticipato si rivela azzeccata. Fino alla sua morte infatti percepisce rendite AVS per un totale di 177'800 franchi. Se avesse atteso l’età di pensionamento ordinaria, avrebbe percepito in totale 147'000 franchi (si veda tabella).
Attorno ai 78 anni il conto si inverte: a partire da questa età, il totale di tutte le rendite AVS è più elevato se la rendita viene pagata a partire da 65 anni. L’aspettativa di vita di un uomo di 65 anni risulta oggi pari a 85 anni. Il versamento anticipato conviene pertanto solo a quei pensionati che prevedono un'aspettativa di vita nettamente inferiore.
Lo stesso vale per le donne: un anticipo di due anni conviene se non vivono più di 77 anni. Una donna di 64 anni vive in media oggi fino a 88 anni.
Tuttavia non bisogna decidere a favore o contro il versamento anticipato solo in base all’aspettativa di vita. Decisiva è anche la situazione finanziaria individuale nel suo complesso, vale a dire reddito, patrimonio e imposte.
Risparmi privati come terzo pilastro, contanti sul conto risparmio o titoli liquidi possono colmare le lacune reddituali in caso di prepensionamento. L’avere del pilastro 3°, ad esempio, può essere riscosso già a 60 anni (a 59 anni dalle donne).
7. Devo continuare a versare i contributi AVS nonostante il pensionamento anticipato?
L’obbligo di contribuzione AVS termina a 65 anni per gli uomini e a 64 anni per le donne. Fino ad allora, vale a dire al raggiungimento dell’età di pensionamento ordinaria, anche chi va in pensione anticipata deve, come chi non lavora, continuare a versare ogni anno i rispettivi contributi AVS.
Per calcolare l’ammontare contributivo da versare si moltiplica per 20 il reddito della rendita annuale e si addiziona il risultato al patrimonio netto. Se la somma è inferiore a 340'000 franchi, va versato un importo minimo, pari 514 franchi all'anno. L’importo massimo è pari a 25'700 franchi all’anno, da versare a partire da una somma – patrimonio e reddito da rendita quadruplicato – pari a 8'740'000 franchi. Per le persone coniugate senza attività lucrativa, viene utilizzata come base di calcolo la metà del patrimonio congiunto e del reddito della rendita.
Se non va in pensione anticipatamente, deve registrarsi presso l'ufficio del suo comune di domicilio come persona senza attività lucrativa. Altrimenti rischia una lacuna contributiva che può ridurre la sua rendita di vecchiaia.
8. Quali sono i vantaggi di un rinvio della rendita?
La rendita si può anche posticipare, aumentandone l’importo a vita. Il rinvio deve durare almeno dodici mesi e massimo cinque anni. Posticipando la rendita AVS fino a 70 anni, si percepisce il 31,5 percento in più rispetto alla rendita prevista in età ordinaria, 65 anni.
Chi vuole posticipare il proprio pensionamento deve informare l'ufficio AVS competente entro un anno dal raggiungimento dell'età ordinaria. Non è necessario fissare subito la durata definitiva del rinvio: trascorsi 12 mesi, si può richiedere la rendita in qualsiasi momento.
Un rinvio può anche essere revocato. A tal fine si dispone di un anno di tempo dal raggiungimento dell'età di pensionamento ordinaria. La rendita regolare, in tal caso, viene pagata retroattivamente.
La rendita è soggetta a imposta reddituale. Questo si può evitare, laddove si dispongano di altre entrate sufficienti e non si abbia ancora la necessità di andare in pensione. Questa considerazione fa propendere quindi per un rinvio. Tuttavia, gli uomini devono arrivare almeno a 86 anni – e le donne a 85 – affinché la somma di tutte le rendite percepite superi quella che si ottiene iniziando a percepire la rendita in età ordinaria (si veda la tabella).
9. Devo versare i contributi AVS anche dopo l’età di pensionamento ordinaria se continuo a lavorare?
Chi continua a lavorare dopo l’età di pensionamento ordinaria ha l’obbligo di versare i contributi AVS, AI e IPG come qualsiasi persona attiva professionalmente in età lavorativa. I contributi vengono tuttavia riscossi solo sul reddito, il quale supera la franchigia di 1400 franchi al mese (16'800 franchi all’anno).
Chi esercita attività diverse e viene remunerato separatamente per ciascuna di esse può far valere la quota non computabile (franchigia) per ciascuna di queste attività. Questo vale anche, ad esempio, se si è assunti contemporaneamente presso due datori di lavoro oppure se si lavora come dipendente presso un datore di lavoro e si gestisce parallelamente un’attività in proprio.
10. Cosa cambia con la riforma AVS?
Il 25 settembre 2022, la popolazione svizzera ha approvato la riforma AVS. Pertanto nell’AVS cambieranno importanti parametri, a partire dal 2024. Per inciso, ecco le novità più esplicite:
- l’età di pensionamento delle donne sarà aumentata gradualmente da 64 a 65 anni;
- sarà possibile percepire la prima rendita in modo flessibile tra i 63 e i 70 anni;
- sarà possibile scegliere di percepire in un primo tempo solo una parte della rendita, rinviando la parte restante;
- anche i contributi versati dopo l’età di 65 anni concorreranno a rendere la rendita più sostanziosa – a condizione che non si percepisca già la rendita massima.
Informazioni più dettagliate su questo argomento le trova qui