Banking

Truffe telefoniche: come proteggersi

I casi di truffa telefonica sono in costante aumento. I truffatori utilizzano storie convincenti per ingannare le vittime e convincerle a consegnare denaro, oggetti di valore o informazioni personali. Le tecniche cambiano continuamente, ma con alcuni accorgimenti è possibile riconoscere in tempo i truffatori.

Andreas Akermann
Specialista in servizi bancari

Che si tratti del trucco del finto nipote, del falso poliziotto, del presunto tecnico informatico, dell’impiegato di banca o di una telefonata scioccante: le truffe telefoniche sono ben note. Tuttavia, non scompaiono: continuano a ripresentarsi sotto nuove forme, e le vittime subiscono gravi perdite economiche. Il problema? I truffatori sono astuti, ben organizzati, interpretano diversi ruoli, si adattano rapidamente e parlano anche diverse lingue. Inoltre, sfruttano abilmente le tecnologie moderne.

I truffatori manipolano, ad esempio, il numero che appare sul display del telefono (il cosiddetto spoofing) per nascondere la loro vera identità. Possono far comparire numeri affidabili, come il 117, per trarre in inganno le vittime. Alcuni si spingono oltre: usano l’intelligenza artificiale (IA) per imitare in modo sorprendentemente realistico le voci di persone conosciute. 

Riconoscere una truffa è difficile

Per le potenziali vittime, questo significa una cosa: non è possibile identificare una truffa telefonica né dalla voce né dal numero visualizzato. I truffatori spesso possiedono anche informazioni personali, raccolte ad esempio tramite i social media, per sembrare credibili e instaurare un senso di fiducia.

I criminali fanno leva in modo mirato sulla manipolazione emotiva e psicologica. Questo aspetto non va sottovalutato: sono in grado di generare, in pochi istanti, una forte pressione mentale. Spesso fanno appello all’altruismo e alla compassione delle persone, oppure sfruttano emozioni come la paura, il panico o l’avidità, promettendo guadagni facili e creando un senso di urgenza. In altri casi si spacciano per figure autorevoli – come agenti di polizia, medici o funzionari fiscali – confidando nel rispetto e nella fiducia che queste professioni ispirano.

Inoltre, molte persone sono già sottoposte a uno stress costante nella vita quotidiana e non hanno il tempo né l’energia per analizzare criticamente ogni informazione ricevuta. I truffatori sfruttano questa vulnerabilità utilizzando un linguaggio tecnico e formulazioni studiate per apparire credibili e autorevoli.

Come proteggersi: i consigli principali

Anche se le strategie adottate dai truffatori diventano sempre più sofisticate, è possibile proteggersi seguendo alcune semplici regole. Ecco cosa fare.

  • Mantenga un atteggiamento critico. In particolare, se le chiedono di indovinare chi si trova dall’altra parte della linea. Ponga domande di verifica a cui una persona estranea non sarebbe in grado di rispondere. In alternativa, è possibile stabilire con i familiari una parola in codice segreta per identificarsi.
  • In caso di dubbio o pressione psicologica, chiuda la chiamata. Non si preoccupi: non è maleducazione, ma un’azione di tutela personale. Verifichi l’identità dell’interlocutore contattando direttamente l’autorità o l’azienda tramite un numero ufficiale. Blocchi eventuali numeri sospetti per evitare chiamate future.
  • Non fornisca mai informazioni riservate al telefono, come password o dati bancari, anche se la chiamata sembra provenire da una fonte attendibile. Nessun interlocutore serio richiederà questi dati per telefono, SMS o e-mail.
  • Non consegni mai contanti o oggetti di valore a persone sconosciute. Eviti anche di acconsentire a richieste di denaro ricevute telefonicamente.
  • Valuti la possibilità di modificare la sua iscrizione nell’elenco telefonico. I truffatori cercano spesso nomi tradizionali che possono suggerire età, genere o stato civile. Abbreviare il nome (ad esempio da Elisabetta a E. o da Marco a M.) può offrire maggiore riservatezza. Può anche modificare la sua iscrizione utilizzando il modulo della Prevenzione Svizzera della Criminalità. Il modulo è disponibile qui.
  • Controlli le impostazioni dei social media. Valuti attentamente quali informazioni intende divulgare e chi può visualizzare i suoi post.

Ulteriori informazioni sul tema della cybersicurezza sono disponibili qui o nella scheda informativa gratuita. In alternativa, può fissare un appuntamento con un consulente nella succursale VZ a lei più vicina.