Pensionamento

Contributi AVS e franchigia per chi lavora dopo l’età di pensionamento

Chi continua a lavorare dopo aver raggiunto l’età pensionabile deve continuare a versare i contributi all’AVS. La novità di quest’anno è che è possibile rinunciare alla franchigia e utilizzare i contributi versati per aumentare la propria rendita o colmare eventuali lacune contributive. Ecco cosa sapere al riguardo.

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Dino Giuliani
Esperto in pensionamento
Pubblicato in data
09 Gennaio 2025

Di norma, i contributi AVS dopo il raggiungimento dell’età di riferimento (la cosiddetta età di riferimento) sono dovuti solo sui redditi da lavoro che superano la franchigia di 1'400 franchi al mese o 16'800 franchi all’anno. Questa franchigia si applica per ogni rapporto di lavoro. Ciò significa che chi è impiegato presso due datori di lavoro contemporaneamente o svolge anche un’attività indipendente può far valere la franchigia per entrambe le attività.

Scheda informativa

Riforma AVS: cosa cambia per il suo pensionamento

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In passato, i contributi versati dopo i 65 anni (per gli uomini) o i 64 anni (per le donne) non venivano considerati nel calcolo della rendita. Con la riforma AVS, questa situazione è cambiata. Ora questi contributi possono essere presi in considerazione per aumentare la rendita, a condizione che non si sia già raggiunta la rendita massima, attualmente pari a 2'520 franchi al mese.

Grazie alla riforma AVS, è ora possibile scegliere se versare i contributi AVS su tutti i redditi da lavoro o se continuare a usufruire della franchigia. Chi decide di rinunciare alla franchigia dovrebbe verificare in anticipo se i contributi aggiuntivi porteranno effettivamente a un aumento della rendita.

Va tenuto presente che la rendita non aumenta automaticamente. Per beneficiare di una rendita più alta, è necessario richiedere un ricalcolo alla propria cassa di compensazione AVS. Questa procedura può essere effettuata una sola volta. Anche chi, prima dell’entrata in vigore della riforma AVS (1° gennaio 2024), ha già versato contributi dopo l’età pensionabile, ma non aveva ancora compiuto 70 anni a quella data, può richiedere un ricalcolo della rendita.

Un’altra novità introdotta dalla riforma riguarda la possibilità di utilizzare i contributi versati in età pensionabile per colmare le lacune contributive. Queste lacune, infatti, possono portare a una riduzione della rendita. Per farlo, però, il reddito annuo deve corrispondere almeno al 40 percento del reddito medio percepito durante l’intero periodo di contribuzione regolare, che inizia all’età di 21 anni e termina al raggiungimento dell’età di riferimento. Inoltre, i contributi AVS versati nell’anno in questione devono ammontare ad almeno 514 franchi.