Successione

Successione: meglio pianificarla per tempo

La maggior parte dei disponenti desidera che il patrimonio personale vada a beneficio dei propri cari. L'esperta in successione Isabella Tarchini spiega come i coniugi o i partner di concubinato possono tutelarsi al meglio e come prevenire le controversie ereditarie.

Isabella Tarchini
Esperta in successione
Aggiornato in data
10 Gennaio 2023

Signora Tarchini, ogni anno in Svizzera vengono trasmessi alla generazione successiva beni per un valore di diversi miliardi. Sono verosimilmente molte le persone che desiderano regolare quanto prima la successione.

Si direbbe di sì, ma la realtà è diversa. Quasi tutti tendono a procrastinare la pianificazione successoria, il che può avere delle conseguenze. In mancanza di disposizioni da parte del defunto, il compito di stabilire chi eredita quanto spetta al legislatore. Tuttavia la successione legale non combacia sostanzialmente mai con il proprio asse familiare.

Qual è il momento giusto per avviare la pianificazione successoria?

È auspicabile pianificare quanto prima la successione. Al più tardi quando si avranno dei figli o quando si andrà in pensione, è opportuno tutelare i propri cari, in primo luogo il coniuge. In mancanza di misure di tutela preventive, il coniuge superstite può infatti incorrere in difficoltà finanziarie. Nel peggiore dei casi, potrebbe addirittura dover vendere l’abitazione di proprietà per ridurre i costi fissi o liquidare i figli.

Come scongiurare l’ipotesi di vendita dell’abitazione coniugale?

I coniugi possono favorirsi a vicenda mediante un contratto matrimoniale, un testamento o un contratto successorio. Tuttavia, devono sempre verificare che il patrimonio possa essere diviso secondo le proprie preferenze.

Scheda informativa

Garantire sicurezza finanziaria al coniuge superstite

La scheda informativa spiega come favorire al massimo il proprio coniuge ed evitare che si ritrovi in difficoltà economiche. 

In determinate circostanze, il partner superstite potrebbe essere costretto a vendere l’abitazione di proprietà per versare ai figli le porzioni legittime previste per legge. È possibile aggirare questa eventualità mediante una manifestazione di rinuncia alla porzione legittima da parte dei figli maggiorenni. Tale rinuncia deve essere espressa a mezzo di un contratto successorio rogato da un notaio. In alternativa, è possibile lasciare al coniuge l'usufrutto della quota successoria dei figli.

Al giorno d’oggi, molti coniugi hanno figli avuti da precedenti relazioni. A cosa bisogna prestare attenzione?

Nel caso delle famiglie patchwork, le cose si fanno spesso più complicate. Se non si prendono decisioni ponderate, possono verificarsi ingiustizie, a seconda del coniuge che muore per primo. Il modo più semplice per evitarle è che ciascun coniuge rediga il proprio testamento e nomini il partner attuale come erede istituito e i propri figli come eredi sostituiti per quanto concerne la porzione disponibile. In caso di morte, ai figli spettano solo le rispettive porzioni legittime, mentre il resto va al partner superstite. Solo dopo la morte dell'erede istituito, ciò che rimane della porzione disponibile spetta nuovamente ai figli.

Il diritto successorio è improntato al concetto di famiglia convenzionale. Con quali svantaggi devono fare i conti le coppie in concubinato?

Tali coppie restano a mani vuote se il defunto non ha provveduto a tutelare finanziariamente il suo partner in tempo di vita. Con un testamento o un contratto successorio, si può trasmettere al partner la quota successoria eccedente le porzioni legittime dei figli.

Come si tutelano i partner di concubinato se hanno figli?

Le possibilità sono limitate. Attualmente la porzione legittima dei figli ammonta alla metà del patrimonio successorio, quindi anche mediante testamento è possibile, nel migliore dei casi, lasciare l'altra metà in eredità al proprio partner. E in molti cantoni, il partner superstite deve anche versarne una buona parte a titolo di imposta di successione.

La divisione ereditaria rimane una questione intricata anche una volta definita la successione.

Sì, molti eredi sono sopraffatti dalla divisione successoria. Dopo la morte di un coniuge, si è improvvisamente abbandonati a sé stessi, anche per quanto concerne le questioni finanziarie. Nominando un esecutore nel testamento o nel contratto successorio, si semplifica la vita al partner superstite.

In che modo un esecutore testamentario può supportare gli eredi?

Un esecutore testamentario si occupa di tutte le questioni finanziarie. Si occupa della gestione e della custodia del patrimonio successorio fino all’effettiva divisione tra i beneficiari. Al contempo, predispone ed esegue la divisione successoria.

Chi può vestire i panni di esecutore testamentario?

L'esecutore testamentario deve essere selezionato con criterio, anche perché spesso si trova a dover mediare tra gli eredi. In caso di divergenza fra gli eredi, cerca soluzioni eque per tutte le parti. Per questa mansione è spesso preferibile rivolgersi a un ente indipendente che abbia le competenze e le conoscenze necessarie in materia di diritto successorio.

Si possono adottare misure precauzionali a fronte di un’eventuale incapacità di discernimento?

Sì, idealmente con un mandato precauzionale, con il quale si può formalmente definire un rappresentante e un gestore patrimoniale in caso di incapacità di discernimento. È importante anche per le coppie sposate, in quanto questo tipo di mandato consente al coniuge di prendere qualunque decisione e di intraprendere atti giuridici per conto del partner incapace di discernimento.