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Ristrutturazioni in vista? Risparmi quanto può sulle imposte

I costi di ristrutturazione sono fiscalmente deducibili — se si sa come procedere. Nella migliore delle ipotesi, il suo reddito verrà tassato solo in parte o sarà addirittura esentasse per diversi anni.

Oliver Cazzonelli
Specialista fiscale

Molte delle spese generate dai lavori di ristrutturazione e di risanamento sono deducibili dal reddito imponibile. Tuttavia, le esperienze raccolte da VZ dimostrano che, a tal proposito, regna ancora molta incertezza.

Segua l’andamento dei tassi e del mercato ipotecario e riceva preziosi consigli per la sua strategia:

1. Tipologia ed entità dei lavori

In linea di massima, per i lavori atti a preservare il valore della proprietà, è possibile portare in deduzione le spese effettive o un importo forfettario. Non sono invece deducibili le spese per lavori finalizzati ad apportare migliorie e quindi a incrementare il valore della proprietà in questione. Un’eccezione a questa regola sono le misure che hanno come obiettivo la riduzione del consumo energetico: tra queste figurano anche i lavori di demolizione, a condizione che venga costruito un nuovo immobile della stessa tipologia entro tempi ragionevoli. Le spese per tali lavori possono essere dedotte sia dall’imposta federale diretta e in quasi tutti i cantoni, anche se incrementano il valore della proprietà. 

Il problema? La linea di demarcazione tra le tipologie di lavori non è così netta e crea prese di posizioni spesso ambivalenti. È però importante, in quanto gli interventi di conservazione del valore possono essere portati in deduzione solo nell'anno in cui sono stati eseguiti. Gli investimenti che riducono il consumo di energia, invece, possono essere dedotti per un massimo di tre anni, a patto che superino il reddito imponibile.

Un esempio concreto (cfr. tabella): una coppia di coniugi che investe 100'000 franchi può portare in deduzione un massimo di 80’000 franchi. Lo scarto di 20'000 franchi non può essere dedotto.

Oltre a ciò, non vanno sottovalutate le notevoli differenze cantonali. È pertanto auspicabile leggere attentamente i prospetti informativi degli uffici fiscali di competenza. Ad esempio, solo il 25 percento di un intervento di sostituzione di un sistema di riscaldamento a olio o a gas è considerato una misura di risparmio energetico, mentre il restante 75 percento è classificato come manutenzione ordinaria. Ciò si riflette direttamente nelle deduzioni fiscali.

Consiglio: prima di eseguire importanti lavori di ristrutturazione, si informi sulle deduzioni ammesse dalle autorità fiscali. Conservi inoltre tutti i giustificativi delle spese e documenti le ristrutturazioni con delle fotografie. Ciò agevola il contribuente nel far valere le proprie argomentazioni di fronte alle autorità in caso di divergenza di opinioni.

2. Deduzioni per anno fiscale

Anche lo scaglionamento delle deduzioni su più anni genera dei dubbi. Le spese per interventi atti a incrementare il valore di una proprietà possono essere portate in deduzione solo nell’anno in cui sono state effettivamente sostenute. Un esempio concreto (cfr. tabella): una coppia che investe 100'000 franchi può portare in deduzione non più di 80’000 franchi. Lo scarto di 20'000 franchi non può essere dedotto in alcun caso. Gli investimenti atti a ridurre il consumo energetico possono essere portati in deduzione nei tre anni successivi, a patto che superino il reddito imponibile.

Tuttavia, non si ha mai completa libertà. Nell'esempio in questione, la coppia non può ripartire di proprio arbitrio l'investimento sostenibile di 145’000 franchi, ma deve far valere la deduzione massima di 80’000 franchi nel secondo anno. Nell’anno successivo potrà poi portare in deduzione i restanti 65'000 franchi.

Consiglio: prima di avviare i lavori di ristrutturazione, verifichi attentamente come armonizzare al meglio le spese per lavori atti a preservare il valore della proprietà e quelle per ridurre il consumo energetico. Questo è importante perché, nel migliore dei casi, è possibile interrompere la progressione in virtù del fatto che, per diversi anni, l’onere fiscale sarà nullo o comunque molto basso. Ciò si traduce in un considerevole risparmio fiscale.

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