Pensionamento

Meglio il pilastro 3a o i riscatti in cassa pensioni?

Entrambe le soluzioni sono particolarmente adatte a risparmiare per gli anni successivi al pensionamento e ridurre l’onere fiscale. Ci sono però alcune differenze che vanno considerate.

Gianluca Pronzini
Esperto in previdenza

Da anni le rendite sono in costante calo. Pertanto, oggi ancor più di un tempo, è importante occuparsi in prima persona della propria previdenza di vecchiaia. A tal fine, particolarmente idonei sono i versamenti volontari nel pilastro 3a e nella cassa pensioni. In questo modo si mettono via più risparmi a cui attingere dopo il pensionamento, risparmiando contemporaneamente sulle imposte. Chi ne ha l’opportunità dovrebbe usufruire di entrambe le soluzioni previdenziali. In linea di principio, si sfruttano prima le possibilità del pilastro 3a e, successivamente, quelle del riscatto. Diversi gli aspetti da considerare.

Versamenti nel pilastro 3a

Tutti possono eseguire versamenti 3a, a patto che siano professionalmente attivi. È auspicabile iniziare quanto prima con i versamenti, evitando di mancarli per uno o più anni. I versamenti mancati non possono, almeno per ora, essere recuperati. Nel 2023 i dipendenti possono versare fino a 7056 franchi; gli autonomi senza cassa pensioni fino al 20 percento del salario netto (massimo 35’280 franchi).

Il conto 3a matura interessi. Tuttavia, a seguito dell’inflazione, questi sono sempre più bassi. In altre parole: l’avere sul conto 3a perde sistematicamente di valore. Un rimedio può essere rappresentato dalla soluzione 3a in titoli: il rispettivo valore può certamente oscillare ma sul lungo termine i titoli rendono solitamente più dei conti 3a.

Scheda informativa

Consigli sul pilastro 3a

Il pilastro 3a rappresenta una delle misure previdenziali più interessanti dal punto di vista fiscale. Questa scheda informativa le spiega perché. 

Consiglio: scegliendo una soluzione 3a in titoli si può investire il denaro in modo più flessibile rispetto a quanto potrebbe fare con i versamenti in cassa pensioni. Una quota azionaria superiore al 90 percento, ad esempio, conviene il doppio, in quanto l’orizzonte d’investimento è in genere molto esteso e i proventi non sono soggetti alla ridistribuzione, propria delle casse pensioni.

Tuttavia si assicuri che la sua banca non le venda fondi attivi inutilmente costosi. Molto conveniente è la soluzione 3a investita in ETF.

Riscatto in cassa pensioni

Quando optare per un riscatto in cassa pensioni? I riscatti in cassa pensioni si rivelano particolarmente remunerativi quanto più le entrate sono elevate e i tempi di riscossione brevi – il che si verifica in genere a partire dai 50 anni. Il rendimento massimo si ottiene di solito con un riscatto negli anni precedenti al pensionamento (tabella).

I riscatti migliorano le prestazioni di vecchiaia o colmano eventuali lacune previdenziali – ad esempio, se il salario è aumentato o a seguito di anni contributivi mancanti. Così come per i versamenti 3a, possono essere dedotti dal reddito imponibile, contribuendo dunque a ridurre l’onere fiscale. Una volta eseguito il versamento, sul capitale non vengono applicati né le imposte sugli utili né l’imposta sulla sostanza. Alla riscossione del capitale viene di fatto applicata un’imposta sul versamento di capitale, tuttavia a un’aliquota fiscale più contenuta rispetto a quella a cui è soggetto il reddito. Cosa è d’obbligo verificare prima di un riscatto? Cosa succede in caso di decesso con l’avere di cassa pensioni?

Scheda informativa

Il riscatto nella cassa pensioni

Meccanismo e vantaggi dei versamenti volontari in cassa pensioni in sintesi. 

Se la persona assicurata è coniugata o vive in unione domestica registrata, le prestazioni vengono corrisposte al partner superstite. A tal fine, vanno soddisfatte determinate condizioni: il coniuge o partner superstite ha almeno 45 anni e la coppia era sposata o conviveva da almeno cinque anni; oppure, deve provvedere al mantenimento di uno figlio avuto in comune.

Nel caso di coppie in concubinato, la situazione è ben diversa: in caso di decesso, la cassa pensioni può corrispondere prestazioni previdenziali – ma non è obbligata. Molte casse pensioni dispongono di essere informate alla convivenza a tempo debito.

Consiglio: verifichi con la sua cassa pensioni cosa succede con i riscatti e gli averi di cassa pensioni in caso di decesso. Ci sono anche casse presso cui i riscatti non concorrono a incrementare la rendita per i superstiti. 

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