Cassa pensioni

Fondazione collettiva: quello che le aziende devono sapere

Per le PMI diventa sempre più difficile gestire una cassa pensioni propria. Tante decidono pertanto di aderire a una fondazione collettiva. Qui di seguito, gli aspetti principali da considerare per scegliere il modello giusto.

Dario Aventaggiato
Esperto in soluzioni aziendali
Pubblicato in data
13 Settembre 2024

Mentre, di solito, le grandi società fanno riferimento a una cassa pensioni propria, sempre più PMI aderiscono a una fondazione collettiva. Questo assicura il personale di più datori di lavoro. Le società affiliate risparmiano così sui costi e riducono il loro onere amministrativo. 

Scheda informativa

Alternative a una cassa pensioni propria

Questa pubblicazione sintetizza gli aspetti che gli imprenditori devono considerare quando scelgono una cassa pensioni. 

Lo scenario: per le PMI diventa sempre più difficile gestire una cassa pensioni propria. I costi aumentano e con essi la pressione a incrementare i premi o ridurre le prestazioni. Le ragioni sono da ricercare nella crescente regolamentazione della previdenza professionale e nell’aumentata speranza di vita. Tutto ciò fa sì che tante casse pensioni oggi subiscano perdite a ogni riscossione di rendite. 

Tre categorie di fondazioni collettive

Oggi le imprese possono scegliere tra diversi modelli di casse pensioni (grafico).  Si differenziano soprattutto per la possibilità di avere voce in capitolo sugli investimenti e di partecipare alla loro performance nonché per i rischi di investimento e di risanamento che ne derivano.

Gli istituti collettivi possono essere fondamentalmente suddivisi in tre categorie. 

Fondazione collettiva con assicurazione completa

Gli offerenti sono assicuratori vita.  Decidono la strategia di investimento nell’ambito del quadro giuridico e devono sempre garantire per l’avere degli assicurati. Con questo modello si esclude una copertura insufficiente.  Lo svantaggio: questa garanza ha il suo prezzo. 

Fondazione collettiva con investimento in pool

Il Consiglio di fondazione decide la strategia di investimento. Viene indicato un grado di copertura per tutte le aziende affiliate.  Lo svantaggio: se un’azienda recede dal contratto di adesione, non può di norma portare con sé le eccedenze di copertura – anche se ha contribuito a costituire le riserve. Inoltre, gli assicurati perdono le proprie riserve se, quando vanno in pensione o cambiano lavoro, escono dalla cassa pensioni.

Fondazione collettiva con investimento individuale 

Con questo modello, ogni azienda costituisce il proprio ente previdenziale in seno alla cassa e determina la strategia di investimento autonomamente.  Le riserve restano nell’ente di previdenza della PMI e il grado di copertura viene indicato separatamente. In questo modo si riducono le sovvenzioni incrociate e la diluizione degli utili tra i fondi pensione delle PMI. Importante: questo modello rappresenta la forma più simile a una cassa pensioni aziendale.

Le società e gli assicurati si assumono autonomamente almeno una parte del rischio di investimento, tranne nel caso di un’assicurazione completa. Le PMI dovrebbero quindi scegliere un modello che corrisponda alla loro propensione al rischio e alla loro capacità di rischio.

A proposito: sono sempre di più numerose le PMI che scelgono VZ. In questo modo beneficiano di prezzi che in genere riescono ad essere negoziati solo per le grandi società.  Questo perché VZ raggruppa (pooling) molte piccole imprese e può quindi mantenere bassi i costi di rischio e le spese amministrative.  Inoltre, i costi amministrativi vengono applicati su base forfettaria in virtù del principio di causalità – e non come tante altri offerenti, in percentuale del salario assicurato. Infine, la ridistribuzione tra le società affiliate di VZ è di entità inferiore rispetto a quella di altre fondazioni collettive.

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