Previdenza

Part-time e lacune previdenziali: problema risolto con la riforma LPP?

Chi lavora a percentuale ridotta dovrebbe verificare le conseguenze della riforma, differenti a seconda dei casi e traducibili in rendite più modeste o più sostanziose.

Mattia Aspesi
Esperto in previdenza
Pubblicato in data
26 Ottobre 2023

Tanti dipendenti part-time non usufruiscono della previdenza professionale o solo in minima parte. Per questo motivo, dopo il pensionamento, la cassa pensioni non eroga loro una rendita – o ne versa una di modesta entità. La riforma delle casse pensioni in programma dovrebbe sensibilmente migliorare la loro situazione. Quali sono le misure più importanti a favore dei dipendenti part-time? 

Scheda informativa

Riforma LPP: le conseguenze sul pensionamento

Questa scheda informativa illustra le misure e gli effetti della riforma LPP che sarà oggetto della votazione prevista per la primavera del 2024.

La deduzione di coordinamento di 25’725 franchi dovrebbe essere integralmente revocata e verrebbe assicurato l’80 percento del salario, a prescindere dall’importo. Di questo beneficeranno soprattutto i dipendenti con un grado occupazionale ridotto. Per avere un’idea, si prenda una donna 45enne che lavora al 40 percento: tenendo presente che la riforma vuole ridurre anche l’aliquota di conversione minima al 6 percento, dovrebbe ricevere una rendita più bassa. 
 

Tuttavia, la quota salariale assicurata – e con ciò i contributi – sarebbe più elevata, tanto che riuscirebbe a risparmiare oltre 50'000 franchi in più. In concreto, la sua rendita aumenterebbe di 2752 franchi. 

Non attenda la riforma

Quindi i dipendenti part-time non devono più preoccuparsi? Attenzione:

  • non si è ancora certi che la riforma venga adottata;
  • in caso di adozione, potrebbero passare anni fino alla sua entrata in vigore;
  • a seconda dell’età e nonostante la riforma, si risparmia sempre troppo poco in cassa pensioni;
  • la riforma non colmerà tutte le lacune: in alcuni casi, la rendita potrebbe addirittura calare. 

Un esempio: un 60enne lavora all’80 percento, appartiene alla generazione di transizione e riceve un supplemento di rendita di 500 franchi all’anno. A causa della riforma però accumula in cassa pensioni circa 7000 franchi in meno. Nel complesso, la sua rendita annua si riduce di 1723 franchi.

Consiglio: non aspetti la riforma e provveda a colmare le lacune della sua previdenza già sin d’ora. È importante che il suo datore di lavoro adegui la deduzione di coordinamento al suo grado occupazionale. Glielo chieda: non è obbligato a procedere in tal senso, ma tante aziende vanno incontro alle esigenze dei loro dipendenti part-time. Se ha la possibilità, esegua versamenti volontari nel pilastro 3a e in cassa pensioni, in ambo i casi deducibili dal reddito imponibile.

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