Investimenti

La discesa dell’inflazione procede a rilento

Come si sviluppa la congiuntura globale? Quali impulsi prevalgono sui mercati azionari e obbligazionari? L’analisi mensile di Christoph Sax, Chief Investment Officer, aggiornata al 15 settembre 2023.

Christoph Sax
Chief Investment Officer
Pubblicato in data
15 Settembre 2023

Le ultime settimane sono state caratterizzate da solidi dati congiunturali diramati dagli Stati Uniti. Gli investitori sono tuttora fiduciosi in un atterraggio morbido per l'economia statunitense. Sul mercato obbligazionario è prevalsa tuttavia la consapevolezza che i tassi d’interesse rimarranno verosimilmente alti per un lungo periodo di tempo. Nel caso dei rendimenti in dollari, il recente rialzo è stato favorito dall’intensa attività di emissione da parte del Tesoro statunitense.

L’inflazione non molla facilmente la presa

Si prevede che l'inflazione deceleri molto più lentamente nei prossimi mesi. I tagli alla produzione da parte di Russia e Arabia Saudita hanno incrementato i prezzi del petrolio. Sul fronte dei beni di consumo di base, si scorgono tuttavia segnali di allentamento dell’inflazione. Le banche centrali continuano a sottolineare che l'inasprimento della politica monetaria deve ancora spiegare appieno le vele.

Pertanto, le banche centrali potrebbero a breve adeguare la loro strategia: invece di continuare ad aumentare i tassi d'interesse di riferimento, presumibilmente segnaleranno ai mercati che i tassi d'interesse rimarranno elevati fino a quando l'inflazione non sarà rientrata nella fascia target.

Gli investitori volgono uno sguardo di fiducia alla Cina

La prospettiva di una fine dei rialzi dei tassi d’interesse di riferimento ha mitigato gli animi sui mercati azionari. Al contempo, la Cina ha intensificato le misure di sostegno al mercato immobiliare, aumentando così la fiducia degli investitori. La crisi immobiliare cinese dovrebbe tenere impegnati i mercati per qualche tempo. Tuttavia, poiché il sistema finanziario cinese è fondamentalmente chiuso, la crisi non dovrebbe dilagare presso le banche occidentali. Non sussiste neppure la minaccia di un collasso finanziario della Cina, la quale vanta consistenti riserve valutarie e avanzi delle partite correnti. In Europa la crisi immobiliare cinese potrebbe ripercuotersi in primo luogo sull'economia. Il motore di crescita dell'economia globale ha perso slancio.

Le prospettive congiunturali rimangono modeste

Nonostante i generosi sussidi governativi a favore dell'industria, anche negli Stati Uniti l'economia potrebbe subire dei graduali contraccolpi. A causa dei tassi d'interesse persistentemente elevati, le prospettive congiunturali globali cominceranno a intravedere la luce presumibilmente non prima della metà del prossimo anno. L'economia svizzera ristagnerà o crescerà a un tasso inferiore alla media nel corso dell’inverno.

Verso la fine dell'anno, è probabile che i mercati azionari rivolgano sempre più la loro attenzione verso lo sviluppo degli utili a lungo termine delle aziende, spostando così le luci dei riflettori sulle prospettive congiunturali oltre il 2024. L'inasprimento della politica monetaria e i tassi d’interesse elevati, d'altra parte, già si riflettono in larga misura nei corsi azionari.