Investimenti

25 anni di ETF in Svizzera: una storia di successo

Sono presenti in quasi tutti i portafogli degli investitori: gli ETF. Si tratta però di prodotti di investimento relativamente recenti, poiché questo tipo di fondi esiste in Svizzera solo da 25 anni.

Nino Zebiri

Posizione Esperto in investimenti

Pubblicato in data

03 Settembre 2025

La Borsa svizzera si appresta a festeggiare un anniversario: 25 anni fa, precisamente il 18 settembre 2000, è stata autorizzata la negoziazione del primo ETF. All’epoca, pochissimi esperti si aspettavano che questa categoria di prodotti avrebbe ottenuto un tale successo. Nel frattempo, solo in Svizzera gli investitori possono scegliere tra oltre 2000 ETF. In termini di volume di scambi, gli ETF sono al secondo posto nella Borsa svizzera dopo le azioni.

L’inizio di questa storia di successo risale agli anni Settanta. Nel 1971, la grande banca statunitense Wells Fargo lanciò il primo fondo indicizzato con il Samsonite Pension Fund. Questo fondo replicava i 1500 titoli quotati all’epoca alla Borsa di New York. Tuttavia, solo gli investitori istituzionali potevano acquistare il fondo.

Il successo dei fondi indicizzati fu favorito dall’americano John Bogle. Con l’obiettivo di promuovere un fondo indicizzato accessibile anche ai piccoli investitori, egli fondò Vanguard, lanciando per la prima volta sul mercato un prodotto di questo tipo: era il 1976. Ciò consentì per la prima volta anche ad ampie fasce della popolazione di diversificare ampiamente il proprio patrimonio investito con importi di denaro inferiori. 

Questo fondo Vanguard esiste ancora oggi. Dal suo lancio ha ottenuto un rendimento annuo di circa il 10 percento.

All’inizio Bogle dovette subire molte critiche da parte del settore. L’approccio passivo era infatti completamente diverso dalla gestione attiva dei fondi, allora molto diffusa, che mirava a ottenere rendimenti migliori rispetto all’indice di riferimento (benchmark) attraverso decisioni tattiche.

Il fondo indicizzato di Bogle è stato quindi accusato di mediocrità, poiché gli investitori non potevano ottenere più del rendimento del benchmark, ma nemmeno meno. E questo si è rivelato un vantaggio decisivo. Infatti, molti fondi attivi non riescono a battere, al netto dei costi e sul lungo periodo, il mercato di riferimento. 
 


Vanguard era una spina nel fianco dei suoi concorrenti dell’epoca anche perché l’azienda addebitava commissioni basse ai propri clienti e vendeva le quote dei fondi direttamente agli investitori, eliminando così le commissioni per gli intermediari. Ancora oggi, gli indici azionari e gli ETF si distinguono per i loro costi contenuti. A titolo di confronto: per i fondi attivi, un investitore in Svizzera paga di norma tra l’1 e il 2 percento di commissioni annuali, mentre per gli ETF e i fondi indicizzati la media è spesso inferiore allo 0,3 percento.

La tappa successiva per i fondi d’investimento passivi è datata 1993, quando è stato lanciato il primo ETF di successo commerciale sulla borsa statunitense con lo Standard & Poors Depositary Receipt (chiamato anche Spider). Questo ETF poteva essere negoziato in modo semplice ed efficiente durante l’intera giornata di borsa, proprio come le azioni quotate in borsa. La quotazione in Europa dei primi ETF avviene nella primavera del 2000. Da allora il mercato degli ETF ha registrato una crescita rapida, soprattutto negli ultimi dieci anni.

Dominano gli ETF su azioni estere

Nel frattempo, gli investitori hanno a disposizione ETF anche per classi di investimento come azioni, obbligazioni o immobili. Tuttavia, il numero di prodotti varia notevolmente a seconda della classe di investimento (grafico). La maggior parte degli ETF negoziati alla Borsa svizzera si riferisce alla classe di investimento Azioni Estero (1382 prodotti alla fine di agosto), seguita da Obbligazioni Estero (549) e Specialità e Materie prime (75). Tuttavia, la decisione di costruire un intero portafoglio solo con ETF dipende in ultima analisi anche dagli obiettivi dell’investitore.

Il numero crescente di prodotti porta a una maggiore varietà e complessità del mercato, che gli investitori fanno sempre più fatica a comprendere. I fornitori di fondi diventano sempre più innovativi per quanto riguarda le possibili categorie di classificazione dei loro prodotti. Tra le tendenze più recenti sul mercato degli ETF figurano, ad esempio, gli ETF attivi e i prodotti tematici.

La forte crescita e il calo delle commissioni degli ETF hanno reso più importante, ma anche più impegnativo, per gli investitori informarsi in modo serio e dettagliato prima dell’acquisto. Nonostante la crescente complessità, gli ETF rimangono una delle migliori opportunità per investire con successo.

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