Pensionamento

"In pensione a 72 anni? Si può fare"

Quali sono le ragioni che frenano l’innalzamento dell’età  AVS e il suo conseguente adeguamento alla speranza di vita? A colloquio con la politologa Katja Gentinetta.

Portrait von Katja Gentinetta

Signora Gentinetta, qual è il momento migliore per andare in pensione secondo lei?

Mai. (ride) Io sono indipendente e felice di poter decidere in modo autonomo. Lavorerò fino a quando riuscirò a farlo, perché mi piace.

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Come indipendente gestisce autonomamente la sua previdenza. Uno svantaggio?

No, anche se non mi occupo volentieri di questioni giuridiche e amministrative. Ma è chiaro: la previdenza privata e la previdenza statale sono necessarie – e l’AVS ha bisogno urgentemente di riforme!

A che punto siamo oggi?

Davanti a una montagna di debiti che continua a crescere. Esiste il rischio che la situazione replichi quella dell’assicurazione invalidità. Nell’AI ci è voluto un buco di dieci miliardi per svegliare la politica.

Chi paga?

I giovani: quelli che ancora non possono votare e quelli che a votare non ci vanno.

Quali le soluzioni secondo lei?

Possiamo lavorare più a lungo, versare contributi più cospicui o ridurre le rendite. L’età pensionabile ordinaria va aumentata, non ci sono scorciatoie. Gli altri Paesi hanno già avviato provvedimenti risolutivi: nei Paesi Bassi si andrà presto in pensione a 67 anni e in Danimarca a 68 – e l’adeguamento avviene per gradi. In definitiva, la soglia dei 65 anni non risolve nulla, ci spinge solo a chiederci già a 50 anni come risolvere la questione del pensionamento. Non ha senso e non è produttivo.

Perché è così difficile approvare la riforma dell’AVS?

Tre i motivi: nessuna volontà politica, scarsa pressione e opportunismo. I fatti parlano chiaro, viviamo sempre più a lungo e in salute. Se si adeguasse l’età pensionabile vigente dall’introduzione dell’AVS all’attuale speranza di vita, si andrebbe in pensione tranquillamente a 72 anni. Non è una proposta la mia, sia ben chiaro. Ma il conflitto, trito e ritrito, sul voler portare l’età pensionabile delle donne a 65 anni, non centra il problema. L’età pensionabile va aumentata sia per le donne che per gli uomini e adeguata in modo graduale alla crescente speranza di vita. I partiti di destra e di sinistra respingono categoricamente tale opzione. E l’economia può tirarsi indietro e dare la colpa alla politica. Così non si va avanti.

Perché non lo è?

Sottovalutiamo quanto siano preziose le competenze e l’esperienza die dipendenti più anziani. Dobbiamo chiederci come trattenere il più a lungo possibile le loro capacità sul mercato del lavoro. Per esempio con il perfezionamento professionale – utile tanto ai collaboratori senior, quanto ai rispettivi datori di lavoro.

Il Personaggio

Katja Gentinetta tiene corsi nelle Università di San Gallo, Zurigo e Lucerna. È copresentatricedella trasmissione televisiva NZZ Standpunkte e scrive regolarmente per NZZ am Sonntag. Tiene e presenta conferenze in Svizzera e all’estero.