Investimenti
Mercati di novembre: tra timori tech e mosse sui tassi
Nonostante i buoni risultati di Nvidia, negli ultimi giorni i titoli tecnologici hanno subito pressioni. Tuttavia, il nervosismo degli investitori era prematuro, come spiega Christoph Sax, Chief Investment Officer di VZ.
Christoph Sax
Posizione Chief Investment Officer
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26 novembre 2025
Le ultime tre settimane hanno portato ad alcuni cambiamenti sui mercati azionari. Nel frattempo, i titoli tecnologici sono stati messi sotto pressione, mentre le criptovalute come il Bitcoin hanno subito perdite significative.
Il motivo: gli investitori sono diventati più cauti e sono passati alla cosiddetta modalità «risk-off». Hanno realizzato profitti sui titoli growth e hanno orientato i loro portafogli in modo più difensivo. Ne ha beneficiato anche l’indice di riferimento svizzero SMI con i suoi pesi massimi Roche, Novartis e Nestlé (cfr. grafico).
Nel corso del mese, lo SMI ha superato l’andamento dei sette maggiori titoli tecnologici statunitensi, i cosiddetti «Magnificent Seven». Fondamentalmente, questa rotazione è stata determinata da due fattori.
Da un lato, si temeva che l’euforia per l’intelligenza artificiale fosse andata troppo oltre dopo il rally degli ultimi mesi. Gli esperti di borsa hanno messo in guardia dal rischio di scoppio di una bolla speculativa. La questione è stata ampiamente discussa anche dai media. D’altra parte, gli investitori temevano che la Fed potesse sospendere gli aumenti dei tassi d'interesse a dicembre, una preoccupazione che nel frattempo è in gran parte svanita.
Per comprendere meglio la situazione attuale, è utile esaminare più da vicino i dati trimestrali del produttore di chip Nvidia, pubblicati la scorsa settimana e attesi con grande interesse. In linea di massima, Nvidia, attualmente l’azienda più preziosa al mondo, ha convinto su tutta la linea. La crescita del fatturato ha addirittura subito un’accelerazione nel trimestre in esame.
Anche in altri settori di attività non si sono registrati segni di debolezza. In termini numerici, ciò significa: 57 miliardi di dollari di fatturato, di cui 32 miliardi di utile netto, ovvero più della metà. Allo stesso tempo, rispetto all’anno precedente, l’utile netto è aumentato del 65 percento.
Nvidia sta ora costruendo anche le proprie server farm per fornire potenza di calcolo alle aziende industriali. L’azienda vede un grande potenziale di crescita nel settore del «noleggio di capacità di calcolo». I dati e le prospettive non forniscono quindi alcuna prova di un imminente crollo. Tanto più che i clienti di Nvidia si trovano ad affrontare una crescente domanda di assistenti AI e di AI generativa.
Ma nonostante tutto questo entusiasmo, non bisogna dimenticare che il mondo cambia molto rapidamente e nessuno può prevedere chi saranno i vincitori di domani. Questo è anche il motivo per cui gli investitori non dovrebbero puntare esclusivamente su pochi titoli singoli, ma diversificare ampiamente il proprio portafoglio.
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Nel terzo trimestre, l’occupazione in Svizzera è leggermente aumentata, sostenuta dal settore dei servizi. L’industria, invece, ha nuovamente ridotto i posti di lavoro e il numero di offerte di lavoro disponibili è diminuito in modo significativo. Le aziende stanno ritrovando più facilmente manodopera qualificata, ma rimangono caute nella pianificazione del personale.
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Il clima economico in Germania è sceso a 88,1 punti a novembre, nonostante fosse previsto un aumento. Le aziende guardano con maggiore scetticismo ai prossimi mesi, in particolare l’industria frena le aspettative. La situazione attuale è vista in modo leggermente migliore, ma nel complesso l’economia manca di fiducia in una rapida ripresa.
I governatori Fed alimentano le aspettative di un taglio dei tassi
Il governatore della Fed, Christopher Waller, ha dichiarato a inizio settimana che la debolezza del mercato del lavoro statunitense giustifica un ulteriore taglio dei tassi a dicembre. Già qualche giorno prima, il presidente della Fed di New York, John Williams, aveva sottolineato che i tagli a breve termine non avrebbero compromesso l’obiettivo di inflazione. Secondo il CME FedWatch, dopo queste dichiarazioni la probabilità di un taglio di un quarto di punto è salita dal 30 all’80 percento circa.
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