Pensionamento

21 percento in meno: le rendite diventano sempre più modeste

Tante casse pensioni sono costrette a ridurre le loro prestazioni, il che si traduce in rendite sempre più contenute. Ad accusare le perdite più ingenti sono i lavoratori che percepiscono un reddito medio-alto. Chi vuole andare in pensione senza preoccupazioni economiche è pertanto chiamato a prendere i provvedimenti adeguati a tempo debito.

Dino Giuliani
Esperto in pensionamento
Pubblicato in data
20 Marzo 2024

In linea di principio, le rendite erogate da AVS e cassa pensioni dovrebbero costituire, sommate, il 60 percento dell’ultimo salario percepito e consentire un tenore di vita adeguato dopo il pensionamento. In realtà, le rendite erogate oggi da AVS e cassa pensioni ammontano a circa un quinto in meno rispetto a 20 anni fa. È quanto rilevato dal recente barometro di VZ VermögensZentrum.

Studio VZ

Pensionamento: il barometro 2023

Lo studio analizza l’evoluzione delle rendite di AVS e casse pensioni.

Nel 2002, un uomo di 55 anni con uno stipendio annuo lordo pari a 120’000 franchi poteva contare su una rendita di 74’920 franchi all’anno; oggi, un assicurato con le stesse caratteristiche che decide di andare in pensione a 65 anni può aspettarsi una rendita complessiva di appena 59’200 franchi all’anno (grafico).

Inoltre, in base ai dati passati, si può supporre che la rendita effettivamente versata al pensionamento potrebbe essere ancora più bassa.

Il ridimensionamento delle rendite va attribuito principalmente alle casse pensioni. La rendita erogata dalla cassa pensioni è infatti scesa negli ultimi 20 anni di un buon 40 percento – e continuerà a scendere ancora. Poiché si diventa sempre più longevi, tanti istituti previdenziali sono costretti a ridurre le loro prestazioni sovraobbligatorie. Con la riforma LPP in programma, che prevede la riduzione dell’aliquota di conversione stabilita per legge dal 6,8 al 6,0 percento, calano anche le rendite assicurate in regime obbligatorio – questo, ovviamente, solo nel caso in cui la riforma venga adottata.

Tra i più colpiti coloro che oggi guadagnano meglio

Ad accusare le perdite più ingenti una volta in pensione saranno quelli che oggi percepiscono un salario elevato: questo perché hanno versato più contributi in cassa pensioni, proprio in virtù degli stipendi più sostanziosi assicurati in regime sovraobbligatorio. Se le aliquote di conversione vengono abbassate, le loro rendite si ridimensionano in modo significativo. Una persona assicurata che guadagna 150'000 franchi all’anno riceverà come rendita meno del 44 percento del suo salario – 20 anni fa, ne percepiva ancora il 58 percento. Con un reddito annuo di 100’000 franchi, tale percentuale scende dal 62 al 53 percento. 

La rendita AVS, a differenza di quella erogata dalla maggior parte delle casse pensioni, nonostante negli ultimi 20 anni sia aumentata complessivamente di circa il 19 percento, non riesce a compensare le perdite del secondo pilastro. Pertanto, la lacuna continuerà ad ingigantirsi.

Organizzare la previdenza per tempo

Rilassarsi dopo una vita dedicata al lavoro e goderne i frutti: questo sogno sta per diventare una chimera a seguito del costante calo delle rendite – a meno che non si prendano le debite misure per tempo.  

Scheda informativa

Lista di controllo per il pensionamento

Questa scheda informativa sintetizza e fornisce i principali aspetti da considerare nella pianificazione del proprio pensionamento.

Per farlo è necessario definire un budget. In questo modo, si può calcolare quanto bisogna risparmiare in più per evitare perdite ingenti dopo il pensionamento. Chi continua a lavorare oltre l’età pensionabile ordinaria, riceverà in seguito una rendita più elevata – a vita.  Un pensionamento graduale aiuta invece a ridurre l’onere fiscale.

Dalla prospettiva fiscale si rivela incisiva anche la decisione relativa alla forma di riscossione degli averi di cassa pensioni: rendita, capitale o una combinazione delle due opzioni. Ottimizzare in modo mirato l’onere fiscale significa avere a disposizione molto più denaro durante la vecchiaia.

Consiglio: i risparmi individuali diventano sempre più importanti. Prima inizia a risparmiare, più denaro avrà a disposizione dopo il pensionamento. Una possibilità sono i versamenti volontari in cassa pensioni, deducibili dal reddito imponibile. Anche i versamenti nel pilastro 3a sono deducibili. Per i risparmi 3a molte banche offrono un conto interessi o una soluzione in titoli, sebbene azioni, obbligazioni e così via generino solitamente sul lungo termine i migliori profitti. In tal senso, è fondamentale non mancare nessun versamento. In questo modo non solo migliora la situazione previdenziale, ma riesce anche a risparmiare più tasse. E se di risparmiare investendo in titoli, scelga una soluzione conveniente: molto popolari sono gli ETF, fondi d’investimento passivi a basso costo.

Chi vuole andare in pensione senza preoccupazioni economiche deve informarsi per bene.  Ordini il nuovo studio gratuito "Baromentro pensionamento 2023"di VZ. Con la scheda informativa gratuita "Checklist per pianificare il pensionamento" scopre come poter colmare le lacune a tempo debito. Oppure contatti un esperto presso la succursale VZ a lei più vicina.