Borse in calo, salgono il petrolio e il gas

17. Giu 2025

NEW YORK (awp/ats/ans) - Il petrolio e il gas avanzano decisi con l'intensificarsi degli attacchi fra Iran e Israele. In calo invece le borse che guardano con preoccupazione al Medio Oriente e all'avvicinarsi della scadenza di luglio imposta da Donald Trump per gli accordi sui dazi.

Mentre le quotazioni del greggio Wti avanzano di quasi il 3% e il gas archivia la seduta in rialzo ad Amsterdam sopra i 39 euro, le piazze finanziarie del Vecchio Continente chiudono tutte in rosso, con Milano che arretra dell'1,36%.

Wall Street contiene le perdite sotto lo 0,50% ma il nervosismo fra gli investitori è evidente. I timori di un allargamento del conflitto fra Iran e Israele e quelli su un possibile coinvolgimento degli Stati Uniti si fanno avanti con prepotenza.

Il faro è puntato sulla Casa Bianca dove a Donald Trump ha riunito il suo consiglio di sicurezza per decidere, secondo indiscrezioni, come si comporteranno gli Stati Uniti. Il presidente - riporta Axios - sta seriamente considerando la possibilità di attaccare l'Iran scendendo in campo a fianco di Israele. Ma le tensioni in Medio Oriente non sono le uniche preoccupazioni degli investitori: la scadenza del 9 luglio per il raggiungimento di accordi commerciali si avvicina e finora l'amministrazione Trump non ha svelato intese con i maggiori partner commerciali, al di là di aver finalizzato quella con il Regno Unito e aver firmato un accordo quadro con la Cina per delineare la road map da seguire per applicare la tregua precedentemente raggiunta.

E' in questo quadro che si riunisce la Fed. Il mantenimento dello status quo alla riunione che si chiude mercoledì è dato per scontato. Particolare attenzione sarà riservata all'aggiornamento delle stime di crescita e alle dot-plot, le tabelle allegate al comunicato finale contenenti le previsioni sull'andamento dei tassi.

I riflettori sono puntati anche su Jerome Powell per avere indicazioni su come la Fed si muoverà e, soprattutto, su quello che è necessario per un taglio del costo del denaro. Per il presidente della Fed il compito non è facile viste le incertezze a livello globale e i rischi che comportano per l'economia americana. Fra questi una possibile fiammata delle quotazioni petrolifere in grado di far salire l'inflazione e costringere la Fed a intervenire.