Immobili

Ricevere in regalo la casa di mamma e papà: un dono "insidioso"

I figli che ricevono denaro o proprietà immobiliari da genitori ancora in vita potrebbero avere brutte sorprese al momento della divisione dell’eredità.

Renato Sauter
Esperto in successione
Aggiornato in data
16 Ottobre 2023

Molti genitori anticipano ai loro figli dei beni quando sono ancora in vita. Tuttavia, prima di regalare valori consistenti è auspicabile considerare tutti gli aspetti legati alle donazioni – altrimenti vanno a scapito di coloro che si intendeva beneficiare. Ecco cosa bisogna mettere in preventivo.

1. Obbligo di collazione

Spesso il valore della donazione supera quello della quota effettivamente spettante al beneficiario al momento dell’eredità. In tal caso, questo dovrà rimborsare la differenza ai coeredi. Ciò si traduce spesso in un grosso onere finanziario per un figlio che, ad esempio, riceve la casa dai genitori ancora in vita. Questo perché l’entità della compensazione non dipende dal valore della casa al momento della donazione ma da quello alla morte dei donatori, in genere molto più elevato. 

Un esempio concreto: nel 2003, Emilia riceve dalla madre come anticipo sull’eredità una casa del valore di 400'000 franchi. Alla morte della madre, 20 anni dopo, il valore dell’immobile è salito a 700’000 franchi. Nella successione rientra, oltre ai 350'000 franchi del patrimonio della madre anche la casa – ovviamente al valore attuale. Per Emilia, questo comporta un obbligo di collazione nei confronti del fratello Filippo, pari a 175’000 franchi (grafico in basso).

Consiglio: è meglio stabilire in un testamento o in un contratto successorio come dev’essere compensata la donazione in questione. È possibile anche esonerare i propri figli, completamente o in parte, all’obbligo di collazione, a patto che non vengano violate le porzioni legittime.

2. Effetti fiscali

Solitamente a una donazione corrisponde una controprestazione. I figli che ricevono in regalo la casa dei genitori in genere si fanno carico dell’ipoteca, accordando loro il diritto di abitazione o usufrutto a vita. 

Se tuttavia sulla casa grava un debito ipotecario molto elevato, le autorità fiscali possono classificare la donazione come una comune vendita. Pertanto, la trasmissione della proprietà potrà essere soggetta all’imposta sugli utili da sostanza immobiliare e, a seconda del cantone, all’imposta sul trapasso di proprietà.

Consiglio: in molti cantoni, la donazione deve costituire almeno il 25 percento del valore venale. Solo così si evita l’imposta sugli utili da sostanza immobiliare. Se la controprestazione è troppo elevata in rapporto alla donazione, va ridotta tempestivamente l’ipoteca o fissato un diritto di abitazione a tempo determinato. In questo modo sale il valore della donazione.

Vuole saperne di più? Ordini la scheda informativa gratuita "Donazioni ai figli". Oppure fissi un appuntamento non vincolante presso la succursale VZ a lei più vicina.