Cassa pensioni

La migliore previdenza di vecchiaia per i lavoratori indipendenti

Coloro che sono a capo di una ditta individuale, di una società in nome collettivo o in accomandita devono assicurarsi di disporre di mezzi finanziari sufficienti per gli anni della pensione. Quanto più elevato è il salario, tanto più è conveniente optare per una soluzione di cassa pensioni.

Dario Aventaggiato
Esperto in soluzioni aziendali
Aggiornato in data
01 Gennaio 2023

Un lavoratore indipendente su quattro è assicurato solo nel primo pilastro, non ha una cassa pensioni e non versa contributi nel pilastro 3a. Questo fenomeno è rischioso: l'AVS/AI copre solo il fabbisogno minimo vitale in età avanzata, in caso di invalidità e di morte. Quanto più elevato è il salario, tanto più è conveniente optare per una soluzione di cassa pensioni.

A differenza dei dipendenti, i lavoratori indipendenti possono generalmente scegliere se provvedere alla vecchiaia con o senza una cassa pensioni. Coloro che non desiderano aderire a una cassa pensioni possono versare ogni anno fino al 20 percento del loro reddito netto nel pilastro 3a, fino a un massimo di 35'280 franchi all'anno. L'importo è significativamente più basso per i lavoratori indipendenti che, ad esempio, sono affiliati alla cassa pensioni dei loro dipendenti, della loro associazione professionale o dell'istituto collettore LPP. Possono versare un massimo di 7056 franchi all'anno nel pilastro 3a.

I vantaggi di una soluzione di cassa pensioni spesso superano gli svantaggi

I vantaggi di una soluzione di cassa pensioni superano gli svantaggi, soprattutto per i redditi più elevati. Questo perché la legge stabilisce che i contributi di risparmio sono fiscalmente deducibili fino a circa il 25 percento del salario annuo AVS.

Un esempio: un lavoratore indipendente senza cassa pensioni con un reddito annuo di 180’000 franchi può versare nel pilastro 3a l'importo massimo di 35’280 franchi. Con un'aliquota fiscale marginale del 30 percento, risparmia circa 10’600 franchi sulle imposte.

In questo caso, la soluzione di cassa pensioni è più interessante dal punto di vista fiscale. Il lavoratore indipendente può versare contributi di risparmio fino a 45'000 franchi nella cassa pensioni e fino a 7056 franchi nel pilastro 3a. Paga quindi ogni anno circa 15'600 franchi in meno di tasse e risparmia oltre 5000 franchi rispetto a una soluzione previdenziale senza cassa pensioni (cfr. tabella).

I riscatti volontari nella cassa pensioni possono ridurre ulteriormente l'onere fiscale. I lavoratori indipendenti che si assicurano presso una cassa pensioni pagano anche premi più bassi per coprire i rischi di invalidità e di morte rispetto all'assicurazione privata sulla vita.

Raccolga e confronti più offerte

Se decide di optare per una soluzione di cassa pensioni, dovrebbe richiedere preventivi a diverse fondazioni collettive. Questo perché non sono rari gli scarti di oltre il 30 percento per quanto concerne i costi amministrativi e le prestazioni di rischio in caso di invalidità e morte – anche laddove il grado di copertura è identico. Scegliere la giusta fondazione collettiva può quindi far risparmiare molto denaro.

I lavoratori indipendenti che però hanno dei dipendenti non hanno scelta. Devono aderire alla fondazione collettiva presso la quale sono assicurati i loro dipendenti.

Oltre ai premi, nel confronto tra i fornitori occorre considerare anche fattori come gli interessi sugli averi di vecchiaia, le aliquote di conversione delle rendite, il grado di copertura, le garanzie e i controlli sanitari. Le moderne fondazioni collettive permettono agli assicurati di scegliere autonomamente la strategia d'investimento per i loro contributi di risparmio sulle componenti salariali superiori a 132'300 franchi nell'ambito di un piano previdenziale 1e e, ad esempio, di investire il loro patrimonio in strumenti indicizzati a basso costo.