Ipoteche

I 5 errori più gravi quando si stipula un’ipoteca

Chi stipula correttamente un’ipoteca, valutando tutti i pro e i contro, riesce a risparmiare parecchio denaro. Qui di seguito le illustriamo i cinque errori più gravi assolutamente da evitare.

Adrian Wenger
Esperto in ipoteche

1. Strategia sbagliata

Stipulare un'ipoteca fissa significa vincolarsi a lungo termine, e quindi correre anche un grosso rischio: un cambiamento professionale, una grave malattia, il decesso del partner o un eventuale divorzio possono obbligare a vendere l'immobile e a dover disdire anticipatamente l'ipoteca fissa. Una disdetta anticipata può costare diverse decine di migliaia di franchi. Suddividere la propria ipoteca in diversi modelli o perlomeno in ipoteche con scadenze e vincoli d’interesse differenziati non è soltanto un'ingegnosa strategia ipotecaria, ma aiuta anche a ridurre i costi.

Segua l’andamento dei tassi e del mercato ipotecario e riceva preziosi consigli per la sua strategia:

2. Modello costoso

Le banche consigliano sovente le ipoteche a tasso fisso, poiché sono quelle su cui guadagnano di più. Le ipoteche a tasso fisso sono però molto più care rispetto a quelle del mercato monetario. Per un'ipoteca di 500'000 franchi, una differenza di prezzo di 0,5 punti percentuali si traduce già in un aumento complessivo pari a 25'000 franchi su una durata di 10 anni.

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Scheda informativa

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3. "Finti" sconti

Spesso gli istituti finanziari offrono direttamente uno sconto. Per esempio riducono il proprio tasso d'interesse ufficiale di 0,25 punti percentuali. Tuttavia, i tassi d'interesse ufficiali corrispondono spesso a prezzi astronomici. Pertanto, anche con lo sconto, il tasso d'interesse risulta ancora troppo elevato in confronto a quello offerto dalle altre banche.

4. Ammortamento troppo elevato

Molti proprietari di abitazione desiderano arrivare alla pensione senza debiti. Per ripagare la propria ipoteca completamente o parzialmente al momento del pensionamento, fanno ricorso anche a fondi della propria previdenza.

Inoltre partono dal principio di poter aumentare la propria ipoteca in qualsiasi momento, se necessario. Molte banche, però, negano l'aumento dell'ipoteca per migliorare il reddito della rendita, perché tra interessi ipotecari e spese accessorie l'onere diventa spesso insostenibile, se parametrato al reddito di un pensionato.

5. Contratto svantaggioso

I contratti ipotecari sono generalmente formulati a vantaggio della banca. Pertanto, i contraenti di un'ipoteca dovrebbero sempre leggere attentamente anche le postille riportate in piccolo sul contratto. Due esempi: se un'ipoteca a tasso fisso viene disdetta anticipatamente, nella maggior parte dei casi bisogna pagare un indennizzo per scadenza anticipata di svariate migliaia di franchi. In caso di tassi d'interesse in ascesa, questo indennizzo può andare completamente a vantaggio del contraente l'ipoteca. I contratti della maggior parte delle banche prevedono tuttavia che un eventuale indennizzo a favore del contraente l'ipoteca decada automaticamente. Oppure: persino quando le ipoteche a tasso fisso hanno una scadenza fissa, i contratti di credito devono spesso essere disdetti sei mesi prima, se si intende cambiare istituto di credito.