Investimenti

Tassi direttori: quanto ancora cresceranno?

A seguito degli aumenti dei tassi degli ultimi mesi, molti investitori e proprietari di case si interrogano sugli sviluppi imminenti. Christoph Sax, Chief Investment Officer di VZ analizza le previsioni sui tassi per Svizzera, Europa e USA.

Christoph Sax
Chief Investment Officer
Aggiornato in data
31 Maggio 2023

Le grandi banche centrali continuano la propria politica di aumento dei tassi. A maggio, sia la Banca centrale americana (Fed) che la Banca centrale europea (BCE) hanno aumentato il tasso direttore di 0,25 punti percentuali.

Il motivo dei nuovi aumenti dei tassi: le banche centrali valutano l’inflazione più tenace di quanto previsto inizialmente.

Qui di seguito, una sintesi di quanto possono attendersi gli investitori entro la fine del 2023.

Banca nazionale svizzera

La Banca nazionale svizzera effettuerà probabilmente questo mese un ulteriore aumento del tasso direttore. Gli operatori di mercato stimano un incremento di 0,25 punti percentuali, con il tasso direttore portato all’1,75 percento. Si prevede che in Svizzera il picco venga raggiunto a fine anno, collocandosi attorno al 2 percento.

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A seconda dell’andamento dell’inflazione, è possibile che tale picco possa però anche risultare leggermente superiore. Se a inizio 2024 in Svizzera l’inflazione sarà inferiore al 2 percento dipende anche dal valore esterno del franco svizzero.

Banca centrale americana (Fed)

Recentemente, anche negli USA i tassi sono stati aumentati di ulteriori 0,25 punti percentuali. La fascia di riferimento dei tassi direttori si situa ora tra il 5,0 e il 5,25 percento. Il ciclo di rialzi sembra ormai concluso. I pareri degli operatori di mercato sull’eventualità di un ulteriore rialzo dei tassi sono discordanti. Entro fine anno, il tasso direttore dovrebbe situarsi appena sopra al 5 percento, per poi essere abbassato gradualmente nel primo semestre 2024. I fattori decisivi saranno probabilmente l’andamento dell’economia da un lato e l’inflazione dall’altro. La Fed assegna infatti massima priorità alla lotta contro l’inflazione tenacemente alta e mette in conto un costo più elevato per combatterla.

Banca centrale europea (BCE)

Anche la Banca centrale europea ha ridotto il ritmo degli aumenti dei tassi d’interesse. A maggio le autorità monetarie europee hanno alzato i tassi dello 0,25 percento. Al momento il tasso direttore (tasso di rifinanziamento principale) si attesta al 3,75 percento, mentre il tasso d’interesse dei depositi, determinante per i risparmiatori, si colloca al 3,25 percento. Il mercato prevede che il tasso d’interesse dei depositi della BCE si avvicini al 3,7 percento in autunno 2023, il che equivale a un ulteriore aumento di 0,45 punti percentuali. A inizio del prossimo anno i tassi d’interesse dovrebbero cominciare a scendere gradualmente anche in Europa.

In generale non si può negare che i mercati finanziari fossero forse troppo ottimisti in merito alla politica monetaria. I notevoli giri di vite ai tassi d’interesse degli ultimi mesi non hanno però ancora sortito tutti i loro effetti. Tuttavia, il rallentamento economico venutosi a creare non dovrebbe risultare troppo gravoso.