Previdenza

Nuovo studio: la generazione over 50 non sfrutta al meglio il pilastro 3a

Nella previdenza privata i più si affidano ancora a un conto interessi. Il suo rendimento però è quasi nullo, perché da anni ormai il denaro non viene più remunerato.

Mattia Aspesi
Esperto in previdenza
Aggiornato in data
01 Gennaio 2023

La maggior parte degli svizzeri over 50 ritiene di aver scelto bene il proprio pilastro 3a. In realtà, molti sottovalutano quanto tale pilastro sia importante per il loro tenore di vita durante la vecchiaia. È quanto rilevato dal nuovo studio di VZ che ha messo assieme dati riguardanti oltre 10’000 risparmiatori. Qui una sintesi degli esiti più sigificativi.

1) Conti interessi molto diffusi

Solo una persona su quattro con età compresa tra i 50 e i 65 anni ha scelto soluzioni in titoli per il suo pilastro 3a. Molto diffusi sono invece i conti 3a: il 60 percento degli interpellati resta fedele alla formula del conto, sebbene gli interessi remunerati non riescano nemmeno a compensare il rincaro. Molto in voga sono anche le polizze 3a, prodotti finanziari con una quota a risparmio e un premio assicurativo.

Studio VZ

Generazione baby boomer e pilastro 3a

Questo studio rileva qual è l’approccio alla previdenza nella fascia compresa tra i 50 e i 65 anni e cosa si sottovaluta.

Consiglio: una soluzione in titoli rende di solito molto più di un conto, a condizione che venga attuata con investimenti convenienti come gli ETF. Nelle polizze 3a, provvigioni e costi assorbono gran parte die versamenti. Pertanto meglio tenere distinti risparmio e assicurazioni.

2) Quota azionaria contenuta

Chi risparmia con soluzioni in titoli può determinare la quota azionaria autonomamente. Due uomini su tre investono meno del 45 percento in azioni nella previdenza 3a. Tra le donne, tre su quattro scelgono una quota azionaria inferiore.

Consiglio: l’orizzonte di investimento, a 55 anni, è ancora lungo. Può dunque incrementare la quota azionaria senza timori. Questo perché, fino al suo pensionamento, lavorerà ancora 10 anni o più. Ha dunque tempo sufficiente per migliorare le chance di rendimento con gli ETF.

3) Poche riserve 3a

Lo studio rileva che, in media, gli uomini contano 2,1 soluzioni nel pilastro 3a, mentre le donne solo 1,5. Da una prospettiva fiscale, non è una buona media.

Consiglio: la riscossione degli averi 3a è soggetta all’imposta sul versamento di capitale. Andrebbero perciò stipulati più pilastri 3a. Se, ad esempio, ha già accumulato in un pilastro 3a 50’000 franchi, ne stipuli un altro: così interrompe la progressione fiscale con prelievi a più riprese.

Faccia rendere al meglio il suo pilastro 3a

Cosa è necessario considerare quando si eseguono i versamenti nel pilastro 3a?

  • I versamenti devono pervenire entro il 31 dicembre alla fondazione previdenziale. Incarichi la sua banca al più tardi a metà dicembre per il versamento.
  • I versamenti mancati non possono (per ora) essere recuperati. Conviene dunque effettuarli ogni anno, anche con importi inferiori al tetto massimo previsto.
  • Nel 2023, i dipendenti possono versare fino a 7056 franchi; gli autonomi senza cassa pensioni fino al 20 percento del salario annuo (al massimo tuttavia 35'280 franchi).
  • Stipuli più pilastri 3a.
  • Punti sulle soluzioni in titoli e mantenga bassi i costi. Il valore del suo avere può oscillare, ma è proprio per questo che tali soluzioni rendono di più rispetto a un conto 3a in banca. È possibile in genere trasferire i risparmi sul conto 3a senza problemi, e convertirli in una soluzione in titoli.
  • Se lavora ancora oltre l’età AVS, può continuare ad eseguire versamenti 3a (gli uomini fino a 70 anni, le donne fino a 69 anni).