Coppie sposate: come favorire al massimo il coniuge
In assenza di disposizioni in caso di morte del coniuge, il partner superstite può ritrovarsi in difficoltà economiche.

Renato Sauter
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Molti coniugi vorrebbero tutelarsi quanto più possibile reciprocamente, al fine di rendere economicamente sicuro il futuro del partner superstite. Al coniuge superstite spetta in genere, anche senza alcuna disposizione particolare, la metà del patrimonio successorio. A seconda delle circostanze, questo potrebbe non rivelarsi sufficiente. Potrebbero infatti insorgere problemi di liquidità qualora si dovesse continuare a pagare l’ipoteca o remunerare eventuali altri eredi legittimi.
Quali sono i provvedimenti più adeguati per tutelarsi a vicenda?
Attribuzione degli acquisti
In una convenzione matrimoniale, i coniugi si attribuiscono reciprocamente tutti gli acquisti. Questi rappresentano la parte del patrimonio che i coniugi hanno costituito la vita in comune. Solitamente, questi comprendono anche la casa comune. Con questa regolamentazione, vengono divisi tra tutti gli altri eredi solo i beni propri del defunto, vale a dire: il patrimonio che il marito (o la moglie) ha portato nel matrimonio o che ha ereditato oppure ricevuto quale donazione durante la vita matrimoniale come pure l’incremento di valore maturato dagli stessi beni propri.
L’attribuzione degli acquisti migliora nettamente la posizione del partner superstite, nel caso in cui il patrimonio matrimoniale sia principalmente composto dagli acquisti.
Passaggio alla comunione dei beni
Se però il patrimonio matrimoniale è composto principalmente da beni propri, l’attribuzione degli acquisti non genera alcun miglioramento sostanziale. In questo caso, è possibile continuare a tutelare il partner meno agiato optando per la comunione dei beni. In questo regime, gran parte dei beni propri rientra nei beni comuni che appartengono ai coniugi per metà ciascuno. La coppia può cambiare regime per mezzo di una convenzione matrimoniale.
Limite alla porzione legittima
Con un testamento o un contratto successorio è possibile limitare il diritto dei figli e favorire in questo modo ulteriormente il coniuge. Con il nuovo diritto successorio in vigore dall’inizio di quest’anno si hanno diverse possibilità in tal senso. Innanzi tutto, la porzione legittima dei figli è stata ridotta a 1/4. Al coniuge pertanto è possibile assegnare oggi nel testamento 3/4 della massa successoria (grafico in basso). Così, assieme all’assegnazione di tutti gli acquisti, si ottiene il massimo beneficio per il partner.
Concessione dell'usufrutto
Per una massima tutela reciproca, è possibile concedersi l’usufrutto della quota ereditaria dei figli comuni prevista per legge. Con il nuovo diritto successorio, i coniugi possono assegnarsi reciprocamente 1/2 della successione a titolo di proprietà e 1/2 come usufrutto a vita. Il coniuge superstite riceverà dunque la metà della proprietà. Di tale quota potrà disporre liberamente. L’altra metà potrà gestirla in qualità di usufruttuario e tenere per sé i profitti, vale a dire interessi, redditi locativi e dividendi.
Importante: il provvedimento da adottare dipende da patrimonio matrimoniale, reddito e costellazione famigliare. Discuta pertanto la sua situazione con un esperto.
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